ThE)Call wrote:la materia ne si crea ne si distrugge, ma viene "traformata"
e siamo d'accordo
ThE)Call wrote:Se vogliamo ragionare filosoficamente e x deduzioni, allora possiamo anche dire che:
L'uomo è una creatura imperfetta (può morire), quindi nn può essere stata creata qualcuno di perfetto (Dio) --- > Dio nn esiste
oppure
L'uomo è una creatura perfetta (immortale *cosa nn vera*), quindi DEVE essere stato creato da qualcuno di perfetto (Dio) ---> Esiste
ok ti pongo solo altre domande per capire meglio cosa intendi.
mi stai dicendo che:
Ciò che è imperfetto non può essere stato generato da qualcosa che è perfetto e viceversa;
che l'esistenza dell'una pregiuidica l'esistenza dell'altra;
quindi la perfezione può generare solo perfezione e viceversa.
ok ma se la perfezione è, e può solo essere se stessa, l'imperfezione cos'è?ciò che perfetto non è!
non diciamo forse che ciò che è imperfetto non è perfetto?
e allora non è l'imperfezione a dirmi cos'è la perfezione?
L'esistenza di una cosa non è forse determinata dal suo contrario?
quando diciamo che qualcosa è freddo non lo facciamo forse paragonandolo a ciò che è caldo?
e come facciamo a conoscere caldo e freddo? di questi ne faccaimo esperienza,
ma noi (imperfetti) possiamo fare esperienza di Dio (perfetto)?e qui entriamo nell'altro argomento..
ThE)Call wrote:oppure
Come fa l'uomo (essere imperfetto), a cercare di capire o conoscere "Dio", un essere superiore perfetto? a rigor di logica, l'uomo nn potrebbe neanche pensare a qualcosa che sia a lui superiore, perchè nn ne avrebbe le capacità; quindi o l'uomo è perfetto e quindi riesce a pensare anche solo minimamente all'esistenza di qualcuno di superiore ---> Dio esiste
. O, l'uomo è imperfetto, e può solo avere pensieri"imperfetti", quindi anche Dio è imperfetto; ma un Dio imperfetto sarebbe l'equivalente di ognuno di noi, e quindi nn potrebbe essere Dio ---> Dio nn esiste
ok ripartiamo:
di ciò che siamo possiamo fare esperienza, ma di ciò che non siamo no?ma allora come possiamo determinare ciò che siamo senza il nostro contrario?
e ritorniamo a prima a meno che ciò che siamo non è ciò che non siamo?e perfetto/imperfetto sarebbero la stessa cosa e potrebbero essere solo due vocaboli, con i quali definiamo un limite che oscilla tra due contrari e uguali a se stessi
e allora l'uomo (imprefetto) potrebbe cercare di capire e conoscere ciò che egli non è (perfetto)semplicemente cercando di capire e conoscendo il proprio limite cioè se stesso?e allora l'uomo chi è?....
ThE)Call wrote:oppure
E' considerata vita, nn solo il periodo di eisstenza del cortpo"materiale", ma anche la parte "spirituale" dell'essere umano, ovvero l'anima: quindi l'anima è immortale ---> noi siamo immortali ---> noi vivremo in eterno ---> noi siamo perfetti ---> Dio, che è perfetto, ci ha creato ---> Dio esiste
spirito e materia sono la stessa cosa?
sono in contraddizione?come perfezione/imperfezione?
e perchè noi possiamo distinguere la materia da ciò che essa non è abbiamo bisogno che questo "non è" sia, ovvero esista?
allora possiamo ipotizzare l'esistenza di un anima limite di ciò che materia non è, la quale essendo ci può dire cos'è?
ThE)Call wrote:Ok. "Nulla si crea, nulla si distrugge". "nn esiste la concezione della creazione, quindi tutto viene trasformato"
Quindi chi ha creato Dio? (nn mi risp:"Dio è un essere superiore, quindi va oltre questi concetti, xchè è troppo banale
"
quindi ricapitolando se esistesse una materia(ciò che è)
esisterebbe un anima (ciò che non è) che potrei conoscere conoscendo il suo contrario!
come posso conoscere?
trasformando ciò che è in ciò che non è e viceversa!
come lo posso fare?
con il pensiero, la riflessione i sentimenti, la logica ect (ciò che non è)
e allora "se io sono ciò che non è, è"e se "posso conoscere ciò che è (me stesso)"conosco necessariamente ciò che io non sono (Dio)!
e allora per conoscere distruggo quello che sono, per creare quello che non sono!
ThE)Call wrote:Boh mi sono appena svegliato, quindi sicuro avrò scritto 300 cazzate
nonostante tutto il ragionamento potrebbe essere banale, poichè
tutto ciò di cui non si può parlare si deve tacere, scrisse Wittgenstein,
ma ciò di cui si può parlare non si deve tacere
perchè ci aiuta a trovare il limite di quello che si può dire e quindi
di quello che si deve tacere!